Gabriella Cannavò ai GRANDI FESTIVAS ITALIANI
Il 30 Dicembre in piazza Bra, sul palco dei festeggiamenti della notte di San Silvestro si sono esibiti gli artisti del circuito"Grandi Festivals Italiani" allo scopo di definire il migliore tra loro.
Gabriella Cannavo della sezione "interpreti" con la canzone "Notturno" di Mia Martini, ma conosciamola meglio
Partiamo dalle tue origini artistiche, quando hai iniziato a interessarti alla musica?
Sin da piccola, la musica fa parte del mio dna, considerando che mio bis nonno era compositore e direttore d'orchestra, suonava quattro strumenti ed era anche maestro della banda musicale di Taormina, mio nonno era anche lui compositore e organista del Duomo di Taormina e mio padre ha sempre la vena artistica però teatrale . Amavo cantare, recitare e ballare. Quindi per ogni avvenimento piccolo o grande che sia mi ritrovavo sempre a far qualcosa. Ricordo ancora un episodio: all'età di 5 anni, seguendo in TV un concerto di Pavarotti And Friends, intonai dietro di lui "nessun dorma". Da lì ho capito che anch'io ero stata "affetta" da questa bellissima malattia chiamata musica.
Raccontaci un po’ del tuo percorso artistico.
Come dicevo prima,mi è sempre piaciuto cantare o recitare, non mi sono mai tirata indietro, dalle recite a scuola a parti più "importanti" nella compagnia teatrale di Taormina della quale tutt'oggi faccio parte. Ho studiato per anni danza classica, hip hop e contemporaneo. Ma il mio più grande amore resta comunque la musica, così Nel 2007 inizio a studiare canto moderno, pop. Nel 2008 esce il mio primo inedito, scritto da me stessa, con l'inizio di relativi concorsi importanti e meno importanti. Inserisco anche per due anni lo studio del jazz. Nel frattempo crescevo e con me cresceva anche la mia voglia di imparare sempre più, decido di intraprendere una scuola di musical triennale, unendo così l'amore per la musica e quello per la recitazione, inserendo altri generi di danza tipo tip tap, prendendo così nel 2014 il diploma di performer.
Raggiungere un proprio stile e identità, quanto è importante per un musicista?
Importantissimo. ognuno di noi ha un proprio nome e cognome, lo stesso deve essere per lo stile musicale, ognuno deve far trasparire quello che è. Quando passa un brano alla radio, o dovunque sia, è necessario che si carpisca al volo l'identità del cantante. Non credo ci sia bisogno di cloni, siamo unici, come dice il grandissimo Nek. E tali dobbiamo rimanere .
Quali sono i tuoi punti di riferimento (cantanti o band a cui si ispira)?
Non ho qualcuno a cui mi ispiro, parte tutto dal cuore, quella è la mia vera ispirazione. Sicuramente stimo e amo moltissimo Mina, Beyoncé, Renato Zero, i Negramaro e tantissimi altri ma non tendo mai ad imitarli. ognuno ha la propria anima, questi artisti sono e siamo(mi inserisco anch'io) tutti diversi, ognuno con le proprie caratteristiche, purtroppo anche volendo, non potrei mai arrivare alla loro altezza
Cos’è la musica per te?
Bella domanda. La musica è tutto per me. La mia migliore amica, il rimedio contro qualsiasi cosa brutta possa accadere, la medicina che stermina ogni male. È una mamma che consola la figlia, che le da forza, coraggio . È la droga più potente che ci sia, della quale non posso e non potrò mai farne a meno
Cosa provi quando canti?
Chi mi conosce dice che sono come il dottor Jack e le mister hyde. Normalmente sono un tipo vivace, solare, giocherellona, casinista. Ma quando salgo sul palco mi "trasformo", li cala la serietà, mi immergo nella canzone e non esiste più nulla intorno. Non so cosa mi accada esattamente, è difficile spiegarlo, ma è come se io e la musica diventassimo una cosa sola. E sono felice, tanto felice, vorrei stessi sempre come quando canto. Il cuore a mille, il calore delle luci sul palco, il pubblico, che cosa meravigliosa. Auguro a tutti di riuscire a trovare qualcosa uguale o per lo meno simile a quella che provo io mentre canto.
Quanto conta per te il testo di una canzone rispetto alla musica?
Senza dubbio sono due cose importantissime. Si devono completare l'uno con l'altro. per immergenti bene in una canzone è fondamentale che ci sia un testo interessante, particolare, che abbia senso e soprattutto che "deve appartenerti", lo si deve sentir proprio.
Tra le tue esperienze e partecipazioni, quali ricordi con soddisfazione?
Senza dubbio la partecipazione, con inediti scritti da me stessa, a Sanremo Lab e area Sanremo,all'età di 16 e 17 anni. Ma quello che ricordo con più amore è stato salire sul palcoscenico del mio magnifico Teatro Greco di Taormina con l'incarico datomi dalla compagnia lirica del direttore d'orchestra Maestro Veronesi, quello di seguire "i Monelli" nella Boheme di Puccini. Oltre ad essere coordinatrice di coro e di palco, cantavo con loro. Da lì, nella stessa stagione, sono stata confermata dal Maestro Enrico Stinchelli, per prendere parte alle opere Traviata, Aida e Nabbucco. Un'esperienza che rimmara' sempre nel mio cuore, con la speranza di salirci nuovamente ma sta volta da protagonista con un concerto tutto mio
Cosa ne pensano i tuoi amici e familiari della tua scelta di intraprendere questa strada?
I miei parenti ed amici sono i primi ad appoggiarmi , sono loro a darmi la maggior parte delle volte la forza di continuare in questo mondo che si sa purtroppo tutto è tranne che facile. E viene spesso, per quanto si possa amare quello che si fa, di mollare tutto. Ma con il loro supporto mi spronano a continuare e ad andare avanti in questo mio sogno. Un grazie particolare lo devo a mio padre che mi segue in ogni grande o piccolo evento che sia, senza mai far pesare gli enormi sacrifici che fa pur di farmi felice. Spero un giorno di poterli rendere del tutto fieri di me.
Hai un particolare progetto ideale e concettuale cui arrivare come massima aspirazione?
Le mie aspirazioni sono tante, ovviamente tra le più importanti, spero un giorno di poter calcare grandi palchi, come Sanremo, l'arena di Verona, San Siro ecc. Ma accettero' tutto quello che il destino ha in serbo per me.