MANUFATTO IDRAULICO DEL GANGAION
Situato al centro geografico della pianura veronese, il “Manufatto idraulico del Gangaion” assume una grande importanza tanto storica quanto simbolica in quanto è un compendio di tutti gli interventi e gli sforzi per la bonifica del territorio della pianura a sud di Verona.
L’edificio risale al 1600 ed è posto a cavallo del Bussè, fiume di risorgiva che nasce nel territorio di Palù e anticamente era affluente dell’Adige che scorre qualche chilometro più ad est. L’edificio, a forma di torre merlata, serviva da regolazione delle acque sia a scopo irriguo che come forza motrice per le attività della zona.
Il vasto territorio della Pianura Veronese di destra Adige ha subito notevoli variazioni attraverso i secoli e il suo paesaggio è mutato a seguito degli interventi umani che ne hanno cambiato la fisionomia.
Dall’ambiente paludoso caratteristico dei secoli scorsi dovuto alle varie rotte dell’Adige e ai corsi d’acqua di risorgiva che solcavano la zona, si è arrivati, dopo importanti opere di modifica, a rendere possibile lo sviluppo di centri abitati. Questo è avvenuto mediante una regolazione capillare dei corsi d’acqua attivata da Anton Maria Lorgna, ingegnere idraulico della Serenissima, verso la fine del Settecento.
L’acqua abbondante presente nella zona è stata utilizzata per la coltivazione del riso e ha portato allo sviluppo di grandi corti rurali che hanno caratterizzato la storia e le tradizioni della pianura. Una ulteriore evoluzione avvenne con la cultura di numerose specie arboree che hanno segnato il territorio fino a metà del Novecento quando, dalle esigenze di notevoli quantità di materiale da costruzione sono sorte
numerose cave per restare argilla e alimentare le Fornaci. Questo ha alterato in parte l’ecosistema che è stato riequilibrato solo dagli anni Settanta in poi dove si è cercato di rinaturalizzare l’ambiente creando
varie oasi di biodiversità.
Nei tempi odierni, nell’area coesistono grandi spazi per la coltivazione di cereali e prodotti ortofrutticoli e grandi Poli industriali legati a produzioni dedite al comparto agricolo e zootecnico.
Alla conoscenza e alla valorizzazione di questo ambiente opera” l’Ecomuseo Aquae Planae” a cui hanno aderito i 14 comuni dell’area, che si propone di salvaguardare e rendere fruibili i luoghi e i paesaggi della pianura veronese, il suo carattere naturalistico e storico dove la mancata urbanizzazione ha permesso il mantenimento dell’autenticità.
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