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CASTEL SAN FELICE – nei sotterranei del “Torrion del Cariati”

Dall’alto della collina a nord di Verona, Castel S. Felice domina la città, la difende e la controlla. La sua storia si dipana attraversando sette secoli e lo pone come testimone delle varie epoche. Le trasformazioni che nei secoli ha subito si devono alle nuove esigenze di difesa che si andavano via via presentando e che obbligarono a modificarne le strutture esistenti per renderle più adatte a contenere gli attacchi con le nuove artiglierie.

In questa ottica di trasformazione si deve l’idea di costruire nei primi anni del 1500 un massiccio Torrione. Questo fu il primo intervento di modifica dell’originario castello, voluto da Gian Galeazzo Visconti nel 1390, nel breve periodo in cui la dinastia milanese ebbe il possesso di Verona, e completato dai Veneziani nei primi anni del 1400, adattando parte della Cinta Scaligera e innalzando cinque alte torri ben visibili dalla città. Il Torrione del Cariati viene inserito nel vertice nord orientale del castello, a battere con le proprie artiglierie principalmente la Valpantena ad est.

Era il periodo in cui a dominare la città erano gli Imperiali della “Lega di Cambrai” guidati da Massimiliano I° d’Asburgo e il governatore della città era a quel tempo Giovan Battista Spinelli, Conte di Cariati. La progettazione è attribuita a Basilio Dalla Scola, condottiero vicentino, esperto di artiglierie e fortificazioni. Da una pianta conservata presso la biblioteca Vaticana, deduciamo che potrebbe essere stato costruito un Torrione gemello qualche decina di metri più ad ovest e una sua traccia ancora visibile potrebbe essere rappresentata dai resti della cisterna veneziana.

L’idea del Torrione circolare come caposaldo del sistema difensivo in epoca veneziana, a rinforzo della cinta collinare scaligera, ebbe un certo successo ai primi del 1500: furono infatti erette numerose strutture di quel tipo di cui la più significativa è senza dubbio la Rondella delle Boccare. Però verso la metà del secolo si consolidarono delle nuove tesi che videro prevalere il fronte bastionato come più rispondente alle esigenze di difesa. Le rondelle furono perciò abbandonate e, al Castello San Felice furono aggiunti due puntoni terrapienati. Il Torrion del Cariati finì per essere inglobato nel Ponton Novo e di esso rimangono numerose tracce.

E’ da qui che parte questa breve esplorazione che riscopre fra l’altro i vari cunicoli che si addentrano in profondità e rivelano interessanti strutture per anni dimenticate. Un viaggio di sei secoli a ritroso nel tempo che ci rivela, come un libro aperto, aspetti di un patrimonio fortificato stratificato nel tempo che caratterizza in maniera emblematica la città di Verona.

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