VERONA E LA BICI

Verona è una città ciclabile? Alla prima occhiata sembra proprio di no. Ma a ben guardare qualcosa si è fatto anche se non sembra sia sufficiente per classificarla come tale. E non potrebbe essere altrimenti vista la complessità della sua struttura storica adattata nel tempo a ben altre esigenze, soprattutto a quelle della difesa che ne hanno segnato tutto il corso della sua evoluzione fino quasi ai giorni nostri. Dunque una città non facile da rendere fruibile in bici a meno di limitarne fortemente il traffico veicolare.
In questi ultimi anni la crescita della consapevolezza e l’aumentata sensibilità verso una mobilità sostenibile ha forzato la mano alle varie amministrazioni che si sono succedute, le quali hanno preso coscienza del problema e i primi risultati sono arrivati. Le esigenze di mobilità ciclabile hanno portato così alla realizzazione di varie direttrici per l’avvicinamento al centro storico, anche se, mi pare, tutte poco coordinate e svincolate da una vera e propria rete integrata che le metta in comunicazione. Tratti a se stanti, interrotti spesso da attraversamenti che non le permettono una continuità e perciò ne diminuiscono la praticità. Deve ancora essere pensata (e soprattutto voluta) una rete capillare che rende la città di Verona veramente raggiungibile e attraversabile dal flusso ciclabile.
Praticità e sicurezza sono i due cardini per rendere conveniente lo spostamento in bici. Parcheggi scambiatori dov’è possibile lasciare la macchina e avvalersi del servizio di Bike Sharing, con percorsi in sicurezza e scorrevoli. Gli amici della bicicletta da anni si battono per promuovere lo spostamento in bici, per lavoro o per svago, per turismo o necessità. E cresce costantemente l’interesse verso quella che è un’attività sana, ecologica, lenta e perciò attenta alle bellezze naturali, amante della storia, della cultura, delle eccellenze enogastronomiche. Verona, da importante città d’arte qual è, e data la sua evidente vocazione turistica, non può stare a guardare; deve perciò crearsi una struttura veramente adeguata a soddisfare queste esigenze, oppure perderà un treno che sta viaggiando spedito in buona parte dell’Europa. Una occasione che è ormai diventata necessità.
Per ora si procede a piccoli passi e uno di questi è il tratto che andiamo ad esaminare e che è funzionante da qualche mese. Corrado Marastoni, presidente degli Amici della Bicicletta di Verona, spiega il concetto che che ha ispirato il lavoro e che potrebbe essere da esempio per altri interventi simili: stretta al movimento automobilistico e incentivo all’uso della bici rendendo facile e sicuro il percorso.
Ancora tanto rimane da fare ma la strada è segnata e va in questa direzione. Ora sta alla politica recepire queste esigenze. Ed è forse questo il momento migliore per far sentire la nostra voce.
Franco Chesini

 

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