” Ciclopista del Mincio”
La pista ciclabile del Mincio è una delle realtà più importanti nel panorama delle vie ciclabili nazionali. E’ un tratto che fa parte dell’ itinerario europeo, Eurovelo7 che si prefigge di unire con percorso completamente ciclabile Capo Nord a Malta. Correndo lungo il corso del fiume Mincio, il percorso unisce il Lago di Garda alla città di Mantova attraverso un paesaggio incantevole e pittoresco, vera oasi di tranquillità, immersa nell’ ecosistema del fiume e dei suoi canali derivati. L’ ambiente offre un habitat ideale alla nidificazione di varie specie di palmipedi e allo scopo di preservare tale ambiente è stato istituito il Parco del Mincio.
Il percorso è totalmente pianeggiante e non presenta pertanto alcuna difficoltà, è ideale per tutti, grandi, bambini, famiglie, allenati e non, il problema è semmai la lunghezza. Noi lo percorreremo da nord a sud con partenza da Peschiera dove in effetti nasce il Mincio che fa da emissario al lago di Garda. Qui le acque del lago confluiscono attraverso quattro rami che formano tre isole su cui è sorta in origine la città di Peschiera.
La pista inizia sulla sponda destra idrografica, in località Porto Vecchio accanto al centro canottaggio. Le prime pedalate le facciamo all’ ombra dei pioppi in un suggestivo scenario fluviale. Oltrepassata la centrale termoelettrica dove spicca l’ alta ciminiera, dopo 6 km giungiamo alla Diga di Salionze che serve per regolare il livello del lago. Qui nasce il Canale Virgilio le cui acque alimenteranno più a valle due centrali idroelettriche. Attraversiamo la diga e ci portiamo sull’ altra sponda dove la pista si allarga e alcune panchine invitano alla sosta.
Continuiamo verso sud e dopo 1,5 km giungiamo a Monzambanodove la chiesa parrocchiale sovrasta il paesaggio al di là del Mincio. Al ponte possiamo decidere se visitare il borgo antico col castello medioevale oppure spingerci più in là a Castellaro Lagusello, incantevole villaggio racchiuso da cinta muraria che si affaccia su un lago morenico a forma di cuore, sede di una importante riserva naturale.
Proseguiamo sulla riva sinistra oltre il ponte e dopo 5 km arriviamo a Borghetto, storico e pittoresco borgo caratterizzato dagli antichi mulini sull’ acqua e dominato del castello di Valeggio e dal Ponte Visconteo. Una sosta è d’ obbligo e sarà interessante passeggiare tra i mulini con le pale ancora funzionanti o rilassarci seduti al tavolino di un bar sorseggiando un caffè. Poco distante, è aperto da marzo a novembre il meraviglioso Parco Giardini Sigurtà, uno dei parchi più belli e curati d’ Italia; un susseguirsi di aiuole fiorite e distese erbose, laghetti e viali alberati, un vero paradiso per chi vuole rilassarsi nel verde.
Il nostro viaggio continua sempre sulla riva sinistra del Mincio sul tracciato di quella che era fino agli anni sessanta la Ferrovia Mantova –Peschiera. La vecchia stazione di Valeggio è ancora visibile sulla sinistra, appena imboccato il tracciato. Costeggiamo sempre il fiume seguendone le ampie volute e dopo 3 km notiamo un fabbricato che ha tutta l’aria di essere stata una vecchia stazione, o più probabilmente un impianto di pompaggio di acqua a scopo irriguo. Lasciamo alla nostra sinistra un campo di volo per superleggeri e al 20mo km giungiamo al Mulino di Volta dove troviamo un’ area di sosta perfettamente attrezzata, col chiosco per panini e bibite, panchine, tavoli e tabelle informative, il tutto immerso all’ombra di alti alberi, su un’ isola accessibile tramite un ponte sospeso. Poco più in là le tipiche costruzioni dei mulini ad acqua che nei secoli scorsi erano una delle basi dell’ economia del posto. Da qui parte un ramo della ciclabile che attraverso suggestivi tratti nelle colline moreniche giunge a Volta Mantovana.
Proseguiamo la nostra pedalata non prima di rifornirci di acqua che da qui in poi sarà piuttosto scarsa. Attraversata la strada per Pozzolo arriviamo al punto in cui una diga sul Mincio dà origine al Canale Scaricatore che noi seguiremo per lungo tratto. Una sosta interessante è senz’ altro al piccolo borgo di Massimbona (Km 24,5) dove è presente il più antico mulino ad acqua, ancora funzionante che risale al secolo XII, con attigua chiesetta romanica. Al km 27,5 attraversiamo con un sottopasso la provinciale per Goito, presso l’abitato di Marengo. Qui il percorso comincia a farsi più monotono, con lunghi rettilinei e con poche zone ombreggiate. D’estate può diventare faticoso pedalare sotto il sole cocente della Pianura
Padana e sarà indispensabile avere una buona riserva d’acqua. Stiamo attenti all’ attraversamento di alcune strade di campagna e imbocchiamo al km 30,5 un altro sottopasso della statale goitese per Marmirolo. Per un tratto la pista è aperta al traffico veicolare quindi c’è bisogno di molta attenzione. Al km 32,5 troviamo la deviazione per il Parco Bertone, uno stupendo parco giardino dove si possono ammirare alberi esotici fra suggestivi scorci e un laghetto per una piacevole passeggiata nel verde.vi sono delle aree dedicate alla sosta con panchine in pietra e dal 1994 è attivo un centro per la reintroduzione della cicogna bianca.
Noi riprendiamo il nostro percorso verso sud seguendo il canale fino a che questo confluisce nel Canale Diversivo costruito per deviare le acque del Mincio che possono minacciare Mantova in caso di alluvione. Siamo in prossimità dell’ abitato di Soave ed abbiamo percorso 34 km. Attraversiamo il ponte e ci portiamo sull’altra sponda del canale dove continua la nostra pista e attraversato 3 incroci con strade secondarie arriviamo al 38mo km in prossimità della strada che da Mantova conduce a Marmirolo. Qui lasciamo definitivamente il canale e ci inoltriamo a destra nella campagna mantovana. Il segnale indica 5 km alla mete e questo tratto è senz’ altro più divertente: qualche curva a gomito e ponticelli di legno per attraversare piccoli corsi d’ acqua, l’ ambiente si fa più pittoresco. Pedaliamo nella folta vegetazione fra steccati di legno mentre famigliole d’ anatre sguazzano nelle limpide acque all’ ombra di salici piangenti, siamo sulla Strada S.Girolamo. Attraversiamo con prudenza la strada per Soave e riprendiamo la ciclopista verso destra nella fresca ombra di un boschetto. Siamo ormai alle porte di Mantova e le ultime pedalate ci portano alla darsena della Società canottieri, in vista del Lago Superiore. Dopo una passerella metallica il percorso prosegue in riva al lago in uno scenario incantevole, tra i germani, i cigni e le ninfee, protetti dall’ ombra dei salici. Superate con un sottopasso la ferrovia e la statale, costeggiamo il Lago di Mezzo e proseguiamo per l’ ultimo chilometro fino al punto d’ attracco dei battelli, siamo arrivati, abbiamo fatto 44 km. Alla nostra destra si staglia la sagoma del Castel San Giorgio, porta d’ entrata al centro storico. Godiamoci le bellezze storiche ed architettoniche della città dei Gonzaga, stupendo scrigno medioevale e rinascimentale; una città che ci saprà stupire col suo ricco patrimonio artistico, culturale e naturalistico, coi suoi musei, i suoi palazzi e le sue chiese, una città unica, patrimonio mondiale dell’ Unesco.
Franco Chesini
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direi che è perfetto…